Cowboys do™ it better

Correva il lontano anno 1982, una delle piattaforme videoludiche più popolari era l’Atari 2600 ed il mercato videoludico era in forte espansione. Fu in queste condizioni che una software house di certo molto intraprendente, la Mystique, decise di scioccare il buon costume pubblico con un titolo assai scandaloso: Custer’s Revenge.

Il motivo di questo turbamento erano i contenuti diseducativamente pornografici del videogioco. Ora, però, abbiamo già detto che l’anno era il 1982, quindi come potete facilmente immaginare la grafica è giusto un tantino pixellosa, cioè si limita ad una accozzaglia di quadratini che nell’intento degli autori dovrebbero rappresentare peni virili e mammelle rimbalzanti.

Ma un’immagine vale più di mille parole:

S_CustersRevenge_1

Se vi sembra ridicolo già da come vencono “simulati” concetti quali l’erotismo o la pornografia, non avete ancora pensato al gameplay.

Quello a sinistra è il vostro personaggio, il cui compito è di arrivare verso la fanciulla a destra per fare quello che ogni maschietto desidera fare con le femminuccie. Nel breve tragitto alcune freccie (i segmenti neri in alto) cadranno dal cielo e dovranno essere evitati. Se il giocatore riesce a schivarli e a raggiungere la gentil donzella, si guadagnano punti – e si assiste ovviamente allo scambio di fluidi corporei.

Ecco quindi che i poveri tapini che acquistarono questo informe orrore videoludico si ritrovarono con dei pixel in croce che andavano avanti e indietro (fin quando non incontravano altri ammassi di pixel in croce combinandosi in un coso amorfo che si muoveva) e tanta voglia di strangolare chiunque fosse il responsabile dietro questa “pietra miliare” del videogioco trash.

Un’esperienza di gioco semplicemente brutta che se spiegata non vi convince ancora, vista (soprassedendo sul sonoro irritante) sicuramente vi farà domandare cosa diavolo avessero in testa gli sviluppatori di Mystique quando hanno progettato questa roba.

Di certo gente normale non erano, visti altri titoli che hanno ideato come Beat ‘Em & Eat ‘Em, dove il divertimento consiste nel “bere al volo” con due donne le pixellose eiaculazioni di un poco antropomorfo maschione, ovviamente con la prevedibile grafica e i ridicoli suoni del caso.

La cosa più infima è che in tutto questo i creatori si sono sforzati persino di immaginare una trama che giustificasse la cosa, per quanto scarna e idiota, prendendo il fantasma del generale Custer che, ritornato fra i vivi, per vendicarsi dei pellirossa che l’hanno ucciso decide di spupazzarsi qualche nativa americana del luogo.

Lascia un commento